venerdì 27 aprile 2012

IN HONOREM - La presentazione editoriale


Mostar 21 marzo 2012 - I relatori della presentazione
Introduzione

La diplomazia della Santa Sede è una forma specifica di attività e di presenza della Chiesa cattolica nelle varie parti del mondo. A differenza di tutte le altre diplomazie, quella Vaticana è innanzitutto la voce morale dei principi cristiani che cerca di entrare nelle varie aree della vita sociale dove molto spesso si decide del destino delle persone; la sua forza si riflette proprio nella grandezza dei valori che rappresenta. Questa diplomazia, naturalmente, ha i suoi protagonisti specifici, gli Ambasciatori della Santa Sede, più propriamente i Nunzi Apostolici - così sono ufficialmente chiamati - i quali, dove operano, sono i messaggeri (nuntius, lat. - messaggero), del Capo supremo della Chiesa cattolica, il Papa di cui sono i rappresenti, allo stesso tempo, su due livelli: presso le autorità nazionali del paese in cui sono stati inviati e presso quella parte della Chiesa cattolica che si trova in quello stesso paese.
Il libro, che il caro lettore comincia a sfogliare, è stata preparato in onore di mons. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Bosnia-Erzegovina. In realtà, questo è il suo titolo: In honorem! In onore del Nunzio Apostolico. Egualmente, in onore di colui che egli rappresenta. Questo testo vuole essere un’espressione di gratitudine alla Santa Sede per la cura costante che mostra verso questa parte della Chiesa cattolica.
Oltre alla prefazione, compilata dall'arcivescovo di Sarajevo, cardinale Vinko Puljić, e alla postfazione, per la quale ringraziamo il vescovo di Banja Luka e Presidente della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina, mons. Franjo Komarica, il libro si compone di quattro parti. Ma prima di queste quattro parti, è pubblicato un articolo introduttivo sui rapporti dei Pontefici Romani e il popolo croato, con il quale si è voluto inquadrare tutto ciò che segue nel libro.
Nella prima parte vengono trattati i seguenti argomenti: il rapporto tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina fino ai nostri giorni; la diplomazia della Santa Sede e il Nunzio Apostolico al servizio dell'uomo e dei valori; l'impegno del papa Giovanni Paolo II e della diplomazia vaticana a favore della Bosnia-Erzegovina durante la guerra dal 1992 al 1995; le visite del Nunzio Apostolico in preparazione all'arrivo del papa Giovanni Paolo II a Sarajevo; le visite del Santo Padre in Bosnia-Erzegovina, con particolare accento sul clima sociale, economico e politico in cui sono avvenute; la riflessione sulla visita del papa Giovanni Paolo II a Banja Luka, come viaggio apostolico al servizio della fede, speranza e carità; i rapporti della Santa Sede e della Bosnia-Erzegovina dal suo riconoscimento fino ad oggi attraverso la stipulazione dell'Accordo di base e dell'Accordo circa l’assistenza religiosa ai fedeli cattolici, membri delle Forze Armate; c’e’ anche un articolo sull'Accordo di base tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina in relazione alla Chiesa ortodossa serba e alla Comunità islamica; e un articolo sull'erezione della Facoltà di teologia a Sarajevo.
Nella seconda parte, dal titolo "Messaggero di pace: l'arcivescovo Alessandro D'Errico" si presentano brevemente la vita e il lavoro del Nunzio Apostolico con un ricordo della sua terra natale, la formazione diplomatica e intellettuale, il suo percorso sacerdotale, il suo servizio nelle nunziature apostoliche in tutto il mondo, alcuni estratti dalle sue più importanti omelie e discorsi ed anche una lunga intervista in cui ha risposto a varie domande.
E' noto che il lavoro di ogni diplomatico porta un obbligo naturale e una moltitudine di opportunità che conducono spesso ad incontrarsi con i rappresentanti dei vari governi, con i leader religiosi, con gli operatori culturali e con la gente comune. Il ministero pastorale di vescovo da la possibilità al Nunzio Apostolico di essere spesso tra i fedeli cattolici. Tutte queste persone, in questo modo, acquisiscono una propria personale esperienza, pensieri e opinioni, sul Nunzio Apostolico e sulla sua modalità di azione. Ecco allora la ragione per cui la terza parte del libro offre diverse testimonianze di persone viventi sull'arcivescovo Alessandro D'Errico: i rappresentanti di governo, della diplomazia, delle Chiese e comunità religiose, di operatori sociali e altre persone provenienti dalla Bosnia-Erzegovina, dalla Repubblica di Croazia e del Montenegro e i rappresentanti della comunità internazionale.
Il quarto capitolo del libro, sotto forma di allegato, riporta importanti documenti internazionali, in più lingue, alla cui stesura mons. Alessandro D'Errico ha direttamente partecipato, come rappresentante della Santa Sede, alla guida della parte ecclesiastica delle Commissioni miste che hanno preparato questi accordi. Ecco i testi: l’Accordo di base tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina con il suo Protocollo Addizionale, l’Accordo tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina circa l’assistenza religiosa ai fedeli cattolici, membri delle Forze Armate di Bosnia-Erzegovina, e l’Accordo di Base tra la Santa Sede e il Montenegro. Circa la natura di tali accordi internazionali che, di regola, hanno un’importanza storica, questa parte del libro sarà certamente di buon grado consultata dagli specialisti che si occupano di diritto internazionale. Questo vale anche per gli esperti stranieri, perché questi trattati sono stampati in parallelo non solo in croato e montenegrino, ma anche in inglese e in italiano.
Crediamo che contribuiscono a rendere interessante questo libro anche le pagine in cui sono pubblicate numerose foto, che sono sia una sorta di ricordo della vita passata di mons. Alessandro D'Errico, sia un’illustrazione della sua attività come sacerdote, vescovo e Nunzio Apostolico.
Lecturis fortunam salutemque!


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