sabato 1 dicembre 2012

Il Pellegrinaggio Lauretano di un Nunzio Apostolico del '600


Dal 21 novembre al 10 dicembre si celebra il Giubileo Lauretano in onore della Vergine di Loreto compatrona con San Paolo apostolo della diocesi di Aversa. In questa occasione un centinaio di comunità parrocchiali e migliaia di fedeli appartenenti alle diverse zone pastorali del territorio si recano in pellegrinaggio alla cattedrale per rinnovare un rito antico e per lucrare l'indulgenza plenaria. Tutte le componenti di tutte le età e di tutte le esperienze diocesane si ritrovano in preghiera nel duomo normanno vivendo insieme con il vescovo momenti importanti e ricordevoli della propria fede e della propria appartenenza ecclesiale. I giovani, gli anziani, i seminaristi, il clero, i religiosi e i laici fraternizzano raccogliendo i frutti devoti del sacro pellegrinaggio mariano e animando impegni entusiastici nella testimonianza della fede. Il dialogo e l'incontro del pellegrinaggio annuale sono occasioni di novità e di un rivedersi tra amici e conoscenti. Prevalgono sorrisi speranze e narrazioni di percorsi e di progetti, di situazioni memorabili da condividere.
All'origine del pellegrinaggio lauretano ad Aversa si ritrova la figura del vescovo Carlo Carafa (1616 – 1644 : epoca dell'episcopato) che volle far costruire nel 1630 nel transetto sinistro della sua cattedrale una copia in scala della casa di Nazaret presente nel famoso santuario marchigiano di Loreto all'epoca situato nei territori pontifici prospicienti l'Adriatico.
Il vescovo Carafa fu un diplomatico di grande levatura e dal 1621 al 1629 fu legato pontificio presso la corte asburgica in Germania. La sua opera di rappresentante del Papa e di mediatore della politica tra gli stati e i principati si svolse in una Europa attraversata dallo scontro tra Protestanti e Cattolici e dal riformarsi continuo di equilibri incerti e conflittuali: in piena Guerra dei trent'anni.
Egli si mosse a lungo tra Monaco di Baviera, Praga, Vienna, Mantova ed Aquileia; imbastendo relazioni diplomatiche orientate alla restaurazione e alla difesa delle prerogative spirituali ed educative della Chiesa di Roma post-tridentina; svolgendo un ruolo attivo nel ritagliare nei luoghi più critici spazi al dialogo politico e agli interessi pastorali ed ecclesiastici, collaborando e cercando di favorire senza rivalità l'opera degli ordini religiosi più attivi, Benedettini, Francescani e Gesuiti, nel campo spirituale e delle università.
Di ritorno alla sede di Aversa, che amò con particolare intensità, egli ebbe occasione di vivere l'esperienza del pellegrino a Loreto e volle condividerla con la sua chiesa particolare. Fece costruire la copia monumentale in scala fedele della Casa del santuario che lo aveva profondamente commosso.
Sacratissimae Dei Matri Virgini Carolus Episcopus Aversanus in humilissimam gratiarum actionem: è la dedica a Maria impressa sul suo libro pubblicato in Aversa nel 1630 a resoconto e a divulgazione del suo lavoro di diplomatico al servizio della Chiesa: Commentaria de Germania Sacra Restaurata...
L'anno della stampa è lo stesso della costruzione del sacello lauretano in cattedrale e si rafforza la testimonianza dell'umile e sentita devozione mariana del vescovo Carlo Carafa che a Maria volle dedicare la sua opera ed il suo ministero, come volle che fosse posta ai piedi del monumento mariano aversano la sepoltura delle sue spoglie mortali.
L'evento ancora in corso del Giubileo Lauretano ad Aversa ha spontaneamente riportato il pensiero alla riflessione storica sulla nunziatura del vescovo Carafa nell'Europa del '600, e ad una pertinente considerazione circa gli altri ed attuali vescovi Nunzi Apostolici di origine 'aversana': Salvatore Pennacchio Nunzio in India e Nepal, Giovanni D'Aniello Nunzio in Brasile, Luciano Russo Nunzio in Rwanda; e soprattutto S. E. Alessandro D'Errico per una similitudine che riguarda il complesso campo d'azione europeo della suo attuale ministero di Nunzio Apostolico in Croazia.


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