domenica 30 giugno 2013

La Croazia diviene il 28° Stato membro dell'Unione Europea

La Croazia entra ufficialmente nell'UE. Tutte le maggiori testate giornalistiche mondiali, nelle loro espressioni multimediali cartacee e digitali, rivolgono la loro attenzione ed i loro commenti a questo avvenimento che assume grande rilevanza storica e politica nel contesto europeo ed internazionale, e narrano la lunga strada percorsa negli ultimi vent'anni dalla nazione e dalla società croata per lo sviluppo della democrazia e dell'economia.
Nei giorni che precedono immediatamente il primo luglio, giorno in cui inizia l'esperienza istituzionale della Croazia come paese membro dell'Unione Europea, la capitale Zagabria diviene un luogo celebrativo privilegiato dell'incontro e del dialogo tra i rappresentanti e le istituzioni internazionali. Soprattutto nella serata di domenica 30 giugno 2013 nella capitale e in tutte le altre città croate si sviluppa una festa memorabile di istituzioni e di popolo.
A Zagabria è prevista una serata di gala con cena nel palazzo del Governo con la partecipazione di centinaia di delegazioni straniere e di numerosi dirigenti delle istituzioni croate. Tutti poi si portano verso mezzanotte nella piazza principale ove tra migliaia di cittadini si esibiscono artisti, si tengono discorsi ufficiali dei massimi rappresentanti nazionali ed europei per celebrare l'adesione della Croazia all'EU, e si conclude con uno spettacolo di fuochi d'artificio.
Accanto al Presidente della Repubblica, e ai massimi dirigenti del Governo e delle Istituzioni della Croazia, è prevista la presenza dell'intera dirigenza dell'Unione Europea, di Herman Van Rompuy presidente del Consiglio europeo, di Jose Manuel Barroso presidente della Commissione europea, di Martin Schulz presidente dell'Europarlamento; dei presidenti della Romania, della Grecia, della Lituania, di Cipro, della Repubblica Ceca, della Slovenia; dei premier della Polonia, della Lettonia, dell'Ungheria, del Belgio, della Slovacchia, di Malta, e del cancelliere austriaco. A rappresentare l'Italia interviene direttamente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accompagnato dal Ministro degli Esteri Emma Bonino.
Per la Santa Sede è presente il cardinale Giovanni Lajolo, delegato per l'occasione da papa Francesco, ed il Nunzio Apostolico in Croazia l'arcivescovo Alessandro D'Errico accompagnato dal Consigliere di Nunziatura mons. Mauro Lalli e da p. Ivica Hadaš s.j. come interprete.
L'importanza dell'avvenimento stimola ricerche ed approfondimenti nelle varie direzioni d'analisi (storica, culturale, politica, economica, territoriale, religiosa, antropologica, diplomatica, ecclesiale, ecc.). Sicuramente si avrà occasione di trattare in vari momenti e nelle varie sedi dello studio e della comunicazione gli aspetti, le dimensioni, i significati e le prospettive legati all'entrata della Croazia nell'Unione Europea. 
Per questo post riporto due riferimenti che attengono la comunicazione diplomatica italiana ed ecclesiale: il messaggio del Presidente Giorgio Napolitano inviato al Presidente Ivo Josipovic per l'entrata ufficiale della Croazia nell'EU, e l'indirizzo di S.E. Alessandro D'Errico decano del Corpo Diplomatico a Zagabria per gli auguri del nuovo anno 2013 al Presidente della Repubblica di Croazia.
Il primo riferimento esprime con le parole del suo Presidente la lealtà, la tradizione europeistica, gli auspici, ed il sentimento di accoglienza di uno Stato fondatore della Comunità Europea; il secondo riferimento esprime nel linguaggio diplomatico la tradizione vaticana dell'attenzione alle radici storiche, all'identità culturale e al dialogo tra i popoli e le culture d'Europa, ed esprime l'ispirazione del magistero pontificio, in particolare di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, che anche nella criticità dei tempi recenti non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla vita comunitaria ecclesiale e alle speranze di sviluppo della Croazia.

Comunicato della Presidenza della Repubblica Italiana
Il Presidente Napolitano, il 25 giugno scorso in occasione della ricorrenza dell'indipendenza della Croazia, in un messaggio al Presidente Ivo Josipović, aveva fatto pervenire, a nome del popolo italiano e suo personale, i migliori auguri di prosperità per il popolo croato: "L'imminente ingresso della Croazia nella UE rappresenta - si legge nel messaggio - il coronamento del percorso virtuoso intrapreso da Zagabria sul piano dell'integrazione europea ed euro-atlantica, oltrechè un forte incoraggiamento verso gli altri Stati della regione. L'Italia ha sempre sostenuto con convinzione tale percorso, riconoscendo gli sforzi compiuti dalle istituzioni e dal popolo croato a tal fine. Sono certo inoltre che tali progressi rafforzeranno ulteriormente i nostri già fecondi rapporti bilaterali, anche grazie al contributo determinante delle nostre rispettive minoranze".

Indirizzo di auguri del Corpo Diplomatico al Presidente della Repubblica di Croazia
Mr. President
As the official representatives of our countries, we are privileged to follow the political and social events in Croatia, and honoured to share with Your Excellency the hopes and challenges of our times. In this context, let me say that we follow your activities with admiration and respect. We much appreciate your tireless commitment to strengthening the position of Croatia in the family of the nations, both at home and abroad. We sincerely congratulate you for what you have achieved, in your capacities as the supreme state authority and the guarantor of constitutionality and unity.
With you, we rejoice in the imminent full European integration of Croatia. We are convinced that Croatia greatly deserves to be part of the European Union, not only because of its history and geography but also because of its ability to overcome the sufferings of the past and build its own destiny in freedom, cooperation, reconciliation and peace.
Obviously we do not overlook the problems you have to confront in your daily duties, including challenges coming from the global economic crisis, some delicate situations at the regional level, inherited from the past, and some tensions on issues of particular importance for religious communities. We are confident that, having in mind the goals that the country intends to achieve at the domestic and international levels, under your wise guidance Croatia will be able to overcome the present difficulties, as it has done so many times in its history, so that the New Year might really be a remarkable one for its progress and stability.


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