venerdì 1 dicembre 2017

Il Messaggio al termine della Visita in Libia

In partenza per Malta e al termine della sua Visita apostolica in Libia, il 30 Novembre 2017, S. E. l’Arcivescovo Alessandro D’Errico ha lasciato una testimonianza autografa scritta nel Libro delle Visite del Vicariato Apostolico di Tripoli. Ne ha dato egli stesso notizia sulla pagina social personale, ove ha anche pubblicato le foto delle pagine autografate ed una loro lettura tramite un video ripreso occasionalmente da un suo assistente. 
La pubblicazione in rete del messaggio è stata ampiamente condivisa dai follovers e dagli amici del Nunzio Apostolico. In particolare Mons. D’Errico ha voluto evidenziare il commento scritto dall’amico e confratello Antonio Anatriello, riportandolo nel dialogo con cui ha poi riaggiornato la notizia social del messaggio.


Il testo del Messaggio

Tripoli, 30 novembre 2017

Cara Eccellenza Vescovo George,
Caro P. Magdy,

Al termine della settimana intensa della visita in Libia, Mons. Simon (Mons. Simon Bolívar Sanchez collaboratore del Nunzio ndr.) ed io ritorniamo a Malta col cuore pieno di gioia missionaria.
Insieme a voi, oggi, Festa di S. Andrea Apostolo, rendiamo grazie a Dio per le meraviglie che lo Spirito Santo opera in mezzo a voi.
Siamo stati edificati dalla gioia contagiante e dal dinamismo pastorale di queste comunità, sia quelle di lingua inglese, sia quelle di lingua francese.
Grazie a voi; per l’eccellente lavoro pastorale che svolgete, con semplicità e zelo francescani.
Possa il vostro grande S. Francesco continuare ad accompagnarvi per il bene della Chiesa in questo
travagliato Paese.
A dire il vero, la gioia è un po’ velata dalle ben note difficoltà di natura politica e dai disagi quotidiani che ne conseguono nella vita ordinaria, di cui pure abbiamo fatto esperienza insieme a voi in questi giorni.
Una volta di più, mi è caro dirvi: “Coraggio, non abbiate timore”. Papa Francesco è con voi, e con voi sono tante persone di buona volontà che vi seguono con l’affetto e la preghiera.
I primi contatti che abbiamo stabilito a livello diplomatico sembra che lasciano ben sperare per il futuro anche prossimo.
Torneremo volentieri, e anche spesso, per curare il seme che abbiamo gettato, e soprattutto per condividere con voi le gioie e i dolori del vostro prezioso servizio alla Chiesa.
A presto! Il Signore vi benedica.

+ A. D’Errico
N. Ap.


Il commento di Antonio Anatriello

Caro Sandro, scrivo di getto mentre man mano videoascolto il tuo messaggio.
Indovinatissima la scelta della comunicazione con l’agenda aperta come se la stessi scrivendo allora; cosa che rende quasi ‘familiare’ e amabile il discorso.
Dopo la gioia degli incontri avuti con le varie comunità, risulta toccante il sottolineare la ‘velatura’ di tale gioia a causa delle ben note difficoltà politico-contestuali in quella ‘fluida’ zona del mondo.
Si percepisce che il tuo fare riferimento a tale velatura non vuole essere fattore di scoraggiamento, ma solo espressione di sano ed equilibrato realismo di chi è consapevole delle oggettive difficoltà, ma non scoraggia né si scoraggia, ed è determinato, secondo il tuo abituale e consolidato ‘stile’ pastorale, a proseguire in un cammino costruttivo nello sviluppare e sostenere percorsi di pace, incoraggiati tutti dalla sottolineata solidarietà di Papa Francesco...

Il Dialogo del Nunzio Apostolico

Grazie di cuore, caro Tonino (Antonio Anatriello), per le acute osservazioni, ispirate anche questa volta dalle tue speciali "antenne" ecclesiali e umane.
Spero di poter condividere presto con te la gioia e le apprensioni dei giorni intensi che ho vissuto a Tripoli .... Un'esperienza unica , e - credimi - non è un modo di dire, dopo dopo 40 anni e più di servizio in giro per il mondo . Ti auguro ogni bene, fraternamente come sempre.
Un piccolo dettaglio. Il libro che ho dinanzi è il libro delle testimonianze lasciate dai Visitatori di qualche importanza, che restano qualche giorno al Vicariato Apostolico.
In effetti, non si è trattato di una "fictio mediatica", ma era proprio così. Stavo scrivendo la mia testimonianza. Poi il bravo Collaboratore ha fatto la foto di ciò che avevo scritto e insieme abbiamo pensato di leggere la testimonianza, perché so bene che - ahimé - la mia scrittura diventa ormai poco leggibile.
Di nuovo grazie e un grande abbraccio

+ Sandro


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